Maccagno con Pino e Veddasca - Martedì, 19 Marzo 2024

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PARADOSSALI PAROLE: PROGETTO ARTISTICO A TRE VOCI

Daniele Garzonio, Antonio Piazza e Ferdinando Pagani si incontrano a Maccagno

dal 19 febbraio al 26 marzo 2017
Orari per le visite: venerdì dalle 14:30 alle 18:30
Sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14:30 alle 18:30
ingresso: gratuito
Disponibilità di apertura per gruppi (minimo 15 persone) previa comunicazione in museo

Inaugurazione: domenica 19 febbraio ore 17.00

Comunicato stampa

"Paradossali parole. Progetto artistico a tre voci" è il titolo della nuova mostra allestita al Civico Museo Parisi-Valle di Maccagno, in programma fino al 26 marzo.
Curata da Clara Castaldo, la mini-collettiva presenta opere di Daniele Garzonio, Antonio Piazza e Ferdinando Pagani, offrendo la possibilità di riflettere su questioni nelle quali ci imbattiamo tutti i giorni: che significato hanno le parole e la comunicazione contemporanee? E come possiamo usare intelligentemente diversi linguaggi e sistemi di segni?

Nelle opere selezionate per la rassegna, immagine e parola dialogano e si completano reciprocamente nel loro significato, mentre agli occhi del pubblico si squaderna la molteplicità di significati dell'operare artistico e di possibili messaggi trasmessi nelle arti.
Con i loro diversi stili e fonti di ispirazione, i lavori dei tre autori, posti a confronto, restituiscono numerosi spunti sul significato delle immagini e dei sistemi visivi: dalla spiritualità dei colori di Pagani, alla plasticità multiforme dei rilievi di Piazza, fino alla "ludica seriosità" dei dipinti di Garzonio. Così l'immagine si pone letteralmente come "icona" frontale, magnetica, didascalica, capace di suscitare una riflessione.

La mostra a tre voci si completa con ben tre appuntamenti musicali ospitati al Civico Museo: domenica 19 febbraio in occasione del vernissage (con Teodor Xhokaxhi al violino); domenica 5 marzo (con Enrico Penazzi al pianoforte e Achille Giglio al contrabbasso); domenica 19 marzo (con Paolo De Ceglie alla tromba e Salvatore Arcadipane al pianoforte). Tutti gli appuntamenti musicali inizieranno alle 16.00.

Ad accompagnare la rassegna, inoltre, tre cataloghi monografici – una vera preziosità per i collezionisti – con le foto delle opere degli autori e un’intervista inedita curata da Clara Castaldo.

Fabio Passera, Sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca spiega: "Ancora una volta il nostro Civico Museo lancia una sfida e una "pacifica provocazione" agli occhi dei visitatori; a questo proposito mi viene in mente la celebre frase di Federico Fellini: "Un linguaggio diverso è una diversa visione della vita". Davvero le parole che scegliamo ogni istante dicono ogni nostro pensiero, opinione, idea o sogno. E anche molto di più. Per questo ringrazio innanzitutto i tre autori che, con il loro lavoro, hanno scelto di proporsi in un inedito progetto di comparazione e raffronto. Non è il primo e, qui a Maccagno, di certo non sarà l'ultimo. Un sentimento sincero di gratitudine va anche all'intera squadra del Civico Museo che, con il suo lavoro quotidiano e creatività, sta rendendo concreto questo percorso: una serie di iniziative culturali che sempre di più assomigliano ad eleganti perle di una preziosa collana".

Nel testo introduttivo dei tre cataloghi, Clara Castaldo scrive: "Mi piace riprendere il magistrale testo di Calvino (Lezioni americane) e usarlo come una bussola per districarsi in questa mostra di Maccagno: Garzonio, Pagani e Piazza si trovano a ragionare – a posteriori – sul tema della semiotica e delle infinite declinazioni della parola e dell’alfabeto artistico e linguistico. Mi sembra infatti che a partire dai temi, dai percorsi di ricerca e dagli stessi titoli di molte opere di questi autori si possa dipanare un tentativo di ragionamento sulla forma, sul senso dell’operare creativo, sulla parola trasmessa nelle arti visive. Dopo questa tappa, dopo questo “sbarco” a Maccagno avremo letto, ascoltato, giocato, pregato e amato con parole cristalline, sobrie, ariose, potendo magari collegare la traccia visibile alla cosa invisibile, alla cosa assente, alla cosa desiderata o temuta, come un fragile ponte di fortuna gettato sul vuoto. Pensare, prevedere e programmare ciò che si dice – parlando o dipingendo – oggi mi sembra che sia poco percepito come un compito degno di nota o di tempo. Forse è questo il lascito più sorprendente delle lezioni di Calvino: la parola, innanzitutto, implica una cura, è sempre una scelta, ecco perché ha un’origine e una condizione propriamente morale. L’antidoto alla peste contemporanea del piattume e dell’immondizia comunicativa può essere solo questa coscienza critica, questo entrare in contatto, questo tentativo umanissimo di intavolare una discussione. Curata, responsabile e rispondente a ciò che ci incontra, ci sopraggiunge, ci coinvolge e ci trasforma".

Locandina mostra (click per ingrandire)

Locandina Paradossali Parole

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